Se un giorno dovessi decidere di sottopormi ad un intervento per la correzione della miopia (è solo un’ipotesi: ho ancora una vista da falco…), sentirei prima di tutto familiari, parenti ed amici per avere, in base alla loro conoscenza ed esperienza, qualche suggerimento di oculisti a cui rivolgermi.
Una volta ottenuto qualche nominativo, inizierei a raccogliere informazioni e feedback per poi andarci a fare una chiacchierata al fine di individuare lo specialista che mi convince e tranquillizza di più.
Questo appena descritto, ritengo che possa essere considerato un giusto approccio in considerazione del fatto che non tutti i medici sono uguali e che, accanto a tanti veramente bravi, ci sono anche quelli che non distinguono un brufolo da un morso di zanzara.
Posto inoltre che queste riflessioni sono valide non solo per la categoria dei medici ne consegue che lo stesso processo e gli stessi scrupoli dovrebbero essere adottati anche nella selezione di qualsiasi altro professionista ivi compresi i consulenti finanziari.
Consulenti la cui scelta – nonostante le pesanti conseguenze economiche che ne possono derivare dal dare ascolto ad uno anziché ad un altro – viene invece troppo spesso lasciata al caso.
Soprattutto poi quando si tratta di consulenti che seguono i segmenti mass market ed affluent (clienti con portafogli medio - piccoli) in cui è spesso la Banca ad “assegnare d’ufficio” il consulente per poi procedere, periodicamente, a cambiarlo costringendo l’investitore, ogni “tot” anni, a ricominciare da capo la relazione con il nuovo gestore (sulle ragioni di queste politiche ci sarebbe tanto da dire, ma avremo forse modo di “tornarci sopra” un’altra volta).
Da qui l’invito che rivolgo a tutti i lettori a dedicare maggior tempo ed energie nella scelta del consulente:
• chiedendo consigli a familiari, parenti ed amici fidati;
• raccogliendo informazioni su esperienza, conoscenza e professionalità del consulente;
• facendoci direttamente una chiacchierata per cercare di comprendere il suo modo di fare, i valori ed i principi da lui seguiti.
Solo così il “matrimonio” col consulente/private banker potrà fondarsi su solide basi ed essere caratterizzato da un rapporto reciproco di fiducia e rispetto, con risultati soddisfacenti per entrambi e buone probabilità di durare “finché morte non ci separi!”
Un saluto a tutti.