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Immagine del redattoreSuor Cinzia

Sanremo e la QUARESIMA

In genere ascolto Sanremo mentre faccio altre 10 cose, a parte qualche cantante a cui intendo prestare attenzione. Il mio criterio è: “se mi colpisce mi fermo e ascolto”. Quella strana figura insieme a Ghali ho pensato fosse un’altra stravaganza di cui a mio avviso Sanremo si è riempito negli ultimi anni, finché non mi ha colpito questa frase:


«La strada non porta a casa

se la tua casa non sai qual è

Ma il prato è verde, più verde, più verde

Sempre più verde (sempre più verde)

Il cielo è blu, blu, blu

Molto più blu (ancora più blu)»


L’ho poi cercata con calma il giorno dopo. La canzone che Ghali ha portato a Sanremo si intitola “Casa mia”. Si tratta di un dialogo che il cantante immagina di avere con un extraterrestre che, venuto sulla terra, si accorge di tutta la bellezza e le contraddizioni in cui viviamo e riprende il gusto per la realtà in cui viviamo grazie allo sguardo di uno che vede le cose per la prima volta.


Non so Ghali che significato intendeva con questa sua frase, ma ho iniziato a pensare che occorre sempre una casa. Sia che decidiamo di starci, di scappare, di tornare. Ed è sempre molto evocativa l’immagine della casa: nella interpretazione psicoanalitica dei sogni, la casa rappresenta la persona, noi stessi. Potremmo allora pensare alla “casa di Ghali” non come un luogo fisico, ma come il cuore di una persona.


E da qui il passaggio alla Quaresima è breve. Solo uno che guarda le cose da fuori, che viene da mondi lontani, dallo spazio (dal Cielo), può aiutarci a riscoprire una bellezza quaggiù che spesso perdiamo. E la Quaresima è proprio questo invito che ogni anno la Chiesa ci ripropone dalle parole del Figlio di Dio fatto carne (cioè venuto quaggiù), di rientrare in noi stessi, nel segreto (Matteo 6,5).


Entrare nel segreto, come anche il papa ha ripetuto nella sua omelia del Mercoledì delle Ceneri. Entrare nel segreto per entrare nella verità di ciò che siamo, per entrare in un contatto forte, prioritario, con ciò che siamo. Ci può fare paura guardare dentro il nostro cuore, ascoltare le nostre emozioni o i nostri sentimenti.


Ma chi viene da lontano fino a quaggiù, il Figlio di Dio, è in grado di scorgere dentro il nostro cuore quell’Amore che prima di ogni altra cosa ci abita. E la Quaresima vuole aiutarci a fare silenzio, a guardare nel nostro cuore, per ritrovare dietro tanti rumori, questo Amore.


Sempre al festival, questa volta un ospite, una pietra miliare tra i cantautori italiani: Roberto Vecchioni, con la sua “Sogna ragazzo sogna”. La canta insieme ad Alfa che con queste parole la interpreta: «Non so chi ha creato il mondo, ma so che era innamorato». Chi ha creato il mondo è un Dio che ama. E questo in fondo il cuore lo sa. Ed è proprio questo il cammino verso la risurrezione: riscoprire l’Amore che ci abita, con cui siamo amati e con cui

possiamo amare. E allora, solo allora, il prato sarà verde, più verde e il cielo blu, più blu. Buon cammino di Quaresima. La Pasqua di risurrezione è ora più vicina.



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