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Immagine del redattoreBeatrice Terenzi

Pesaro come città della Cultura, dello Sport, della Musica, della Bicicletta ed ora anche come Cuore dell’impegno solidale

È NATA LA FONDAZIONE HOMOBONUS ETS FILANTROPICO


Non tutti gli imprenditori sono illuminati. A Pesaro ci sono. È nata una Fondazione per aiutare i più deboli. La debolezza è fragilità, ma anche mancanza di servizi. Gli ultimi non solo hanno bisogno di un piatto caldo. Bisogna ritrovare quel senso di carità costruttiva. Si porge la mano a chi ha di meno, ma in quella mano si offre anche uno strumento per rinascere, per riscattarsi.


L’elemosina a volte è un vuoto a perdere. Regalare opportunità è quello che occorre per cambiare rotta, per provare a trasformare il mondo con piccoli passi che aprono grandi strade da percorrere insieme.


La Fondazione Homobonus Ets Filantropico si pone come apripista di un progetto a cui sta stretto ogni tipo di confine geografico ed umano. Si presenta come un contenitore, ma senza coperchio. Dove il mestolo è quello della solidarietà, beneficienza, sensibilità verso il sociale con particolare attenzione ai bambini, ai giovani, alle donne.


Il fuoco che spinge coloro che hanno realizzato questo sogno è quello di apparecchiare un tavolo dove si possano allestire iniziative che migliorano la vita delle persone. Tutte attraverso lo spirito dell’uguaglianza. Una realtà che chiede di dialogare con le istituzioni, le associazioni, i centri di ascolto per sviluppare compatti una rete che nel tempo diventi sempre più solida e dinamica.


Pesaro come città della cultura, dello sport, della musica, della bicicletta ed ora anche come cuore dell’impegno solidale. Ma nessuna idea, anche se bella e pura, può sbocciare se non c’è condivisione. Nella nostra città il terreno è fertile, basti vedere come operano strutture come la Caritas ogni giorno instancabili sul campo e vicino ai poveri. Ma c’è ancora tanto da fare.


Ed ecco perché c’era la necessità di una Fondazione composta da uomini d’affari della nostra provincia che si sono uniti per offrire delle chance a chi finora ne è stato privato per mancanza di un particolare status o solo per mancanza di risorse economiche.


La Fondazione ha l’intento di fornire le situazioni e i mezzi per uscire dal tunnel. I tunnel dell’ignoranza, della inconsapevolezza, del limite fisico e mentale. Sì perché c’è anche una disabilità silenziosa e nascosta che non per questo sia meno grave e bisognosa di aiuto.


La Chiesa, lo Stato, gli industriali, gli assistenti sociali, i volontari è il momento che si confrontino per il bene comune, affinché non ci siano più cittadini di serie A e di serie B. Si parte da qui. Chi è stato più fortunato elargisce la sua generosità nella formazione di una macchina che anela ad abbracciare sempre più imprenditori illuminati che possano unendo le proprie forze economiche ed intellettuali edificare un nuovo pensiero d’azione.

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