Nel cuore dell’Europa, incastonata tra maestose montagne e placidi laghi, si trova la Svizzera, un Paese famoso per la sua neutralità politica, per l’orologeria di alta precisione, per lo squisito cioccolato... e per gli svizzeri.
Gli svizzeri, oltre ad essere estremamente puntuali, parlano fluentemente diverse lingue, sono riservati e discreti, tolleranti e rispettosi delle diversità, amanti dell’ordine e della pulizia e – cosa da non dimenticare – con uno dei tenori di vita più alti al mondo: hanno cioè in tasca tanti bei Franchi Svizzeri!
Ed è proprio al franco svizzero che volevo arrivare: una moneta che negli anni (anzi nei decenni se non nei secoli) si è dimostrata come una delle più affidabili e stabili al mondo: la “valuta rifugio” per eccellenza.
Questo grazie al fatto che la Svizzera può vantare una solida posizione fiscale, un basso indebitamento, una lunga storia di stabilità politica, un’inflazione bassissima, un’economia resiliente, un sistema produttivo efficiente e competitivo ed una Banca Centrale (BNS) che da sempre attua una politica monetaria conservatrice e prudente:
tutti elementi che attirano denaro ed investimenti anche dall’estero rafforzando – conseguentemente – la moneta.
La storia del franco svizzero inizia addirittura nel 1500, quando era una moneta d’argento utilizzata già in tutta Europa; nel 1798 diventa la valuta ufficiale della Svizzera e nel 1920 - mentre tutte le altre monete europee crollano – continua a mantenere tutto il suo potere di acquisto.
Arriva poi la Seconda Guerra Mondiale durante la quale la Svizzera - nel suo status di Paese non belligerante - diventa “piazza di smistamento” europeo di materie prime, merci e derrate alimentari e «porto sicuro» per i capitali sia delle vittime che dei responsabili del regime nazista, accumulando immense riserve di oro e gettando le basi della solidità del suo sistema finanziario e della sua divisa.
Ma è dagli anni ’70 che si avvia il grande rafforzamento della divisa elvetica nei confronti delle altre divise internazionali: basti pensare che mentre allora erano necessari 3,5 Chf per avere 1 Euro, 30 anni fa ne bastavano già 1,6, 10 anni fa 1,2 ed oggi con solo 0,94 Chf ci si porta a casa 1 euro!
Una forza – quella del franco svizzero – che potrebbe a buona ragione continuare giustificando l’opportunità, soprattutto per chi avesse un portafoglio finanziario di una certa dimensione, di inserire asset (di qualità) in franchi svizzeri.
Non posso in questo contesto scendere nei dettagli su “cosa” acquistare né su “quanto” acquistarne in considerazione del fatto che - essendo ogni investitore diverso dall’altro - qualsiasi indicazione potrebbe risultare controproducente.
E qui mi congedo inviando a tutti un caloroso saluto.