È Natale. Ma è Natale per tutti? Il Testimone di Geova non lo festeggia per esempio. Ma se Natale significa Nascita, allora dovremo tutti noi, anche chi non crede in Gesù di Nazareth come Dio cristiano, sperare in una nascita, anzi rinascita per un mondo migliore.
A Natale si è tutti più buoni? Magari fosse così. Ormai il Natale è come la migliore delle fiabe. Tanta fantasia e buoni propositi. Ma poi chi davvero fa del bene, si conta sulla punta del le dita.
Come festeggeranno il 25 dicembre i bambini di Gaza e di Tel Aviv? Cosa penseranno la notte della Vigilia la sorella e il padre di Giulia Cecchettin? Sarà Natale anche per chi non crede nel Salvatore.
Se scorporiamo questa parola dal suo significato religioso, magari il messaggio di pace e rispetto potrebbe essere veicolato meglio. In questo momento, l’atteggiamento più sbagliato è fermarsi al senso divino.
Siamo sulla terra, siamo tutti figli di questo pianeta martoriato, bucherellato, strizzato e tagliato. Mi piacerebbe regalare un pensiero positivo, ma è dura. La società si divide in due fazioni: gli indifferenti e chi vuole fare soldi.
In mezzo qualche imprenditore illuminato, qualche prete instancabile, qualche suora in missioni in mezzo al nulla, qualche famiglia che ancora si ama, qualche ragazzo che studia per cambiare lo stato delle cose, qualche benefattore, qualche dottore che lavora giorno e notte per la ricerca.
Il Natale è qui in questa linea di confine che spacca come una mela gli inconsapevoli per opportunità dai mercenari. Il Natale come nascita, come sguardo verso il futuro, coccolandosi il presente, c’è e non importa se è cristiano o mormone.
Un Natale diverso sogno. Un Natale che sia tutti i giorni. È un sogno. Lo so. E intanto una donna viene abusata, un bambino privato della sua giovinezza, un uomo galleggia in mare. Don Milani poteva essere anche mussulmano, perché il bene non ha etichette, semmai aree geografiche.
Il bene quello puro, non di convenienza o strumentalizzato per fini propri. Ci sono leggi e articoli da aggiornare, ci sono persone da educare. Ci sono tante cose da fare e il tempo, il nostro tempo, sta scadendo.
Ma siamo a Natale e un Natale cinico fa male ai cuori. Ci vuole un messaggio di speranza. La speranza è probabilmente ancora allo stato puro solo nei bambini. Ma loro sono il futuro. E non esiste un futuro senza speranza.