Ho una cosa rivoluzionaria da dirvi. Non c’è nessun premio. Non c’è niente da guadagnare col sacrificio e col sudore. Non è vero che più si soffre e più si otterrà.
È un'invenzione questa storia che solo chi se lo merita raggiunge il traguardo. Il premio, il traguardo, sono invenzioni, espedienti che affondano le radici in una concezione sacrificale della vita, ed è stata per me una vera fortuna accorgermene.
Eh, no, la vita non è una specie di acconto punitivo che prelude alla ricompensa! Per cominciare, non c’è nessuna certezza che chi se lo merita poi lo raggiunga, ‘sto favoleggiato traguardo, e anzi mi verrebbe da dire che è sotto gli occhi di tutti che spesso, i traguardi li raggiungono proprio i meno meritevoli.
Io però dico che è una fortuna accorgersene. Non c’è niente di drammatico. Anzi! Quando sono riuscito a togliermi dalla testa questa idea ho scoperto che è meglio così!
Il fatto è che con questa idea del “premio” che arriverà in futuro ma solo se sapremo meritarcelo, chiunque ci ha fatto accettare qualunque sacrificio, qualunque sforzo, e, diciamolo, qualunque umiliazione, qualunque sopruso.
Devo fare i nomi? No, sono sicuro che ognuno sarà in grado, pensando alla sua propria vita, di soffermarsi su chi e in che occasione, ha fatto leva su questa idea per spingerci a forzare scelte, adottare comportamenti, accettare situazioni…
Ecco, lo dico di nuovo: non c’è nessun premio da conquistare con sangue, sudore e lacrime. Il premio è adesso, il premio è ogni istante vissuto con consapevolezza, con convinzione, con gioia, con divertimento.
Il traguardo arriverà come conseguenza, come punto di arrivo. Il traguardo non può, non deve essere l’obiettivo al quale sacrificare il piacere del percorso.
L’allenamento, lo studio, le prove di uno spettacolo, l’apprendimento di una tecnica, imparare a suonare uno strumento, guidare l’automobile, il camion, pilotare un aereo, ma anche essere impegnati in un lavoro che può apparire come poco gratificante, o molto faticoso, “potranno arrivare a prima o poi sembrare insopportabili”, se visti come il prezzo da pagare in anticipo, per raggiungere poi il “meritato” premio.
Il trucco è riuscire a scovare la parte gratificante e divertente di ogni nostra azione quotidiana. Non è facile, almeno all’inizio. Il primo passo è convincersene e poi ricordarselo. Non c’è nessun premio da conquistare con sangue, sudore e lacrime: il premio è adesso.