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Immagine del redattoreSuor Cinzia

E uscimmo a Riveder le Stelle



I magi viaggiano verso Betlemme mossi da una stella. Sanno “perdere tempo” a scrutare e contemplare il firmamento, non appiattiscono la loro vita sulla terra, ma sanno cercare la bellezza in quel sentimento inesprimibile di nostalgia che l’uomo ha in sé.


Da sentimenti come questi nasce il sentimento religioso, dall’incanto dell’uomo che si sente parte di qualcosa di stupendo e sa che tutto questo non può venire da lui. “Fratelli, sopra le stelle deve abitare un caro Padre”, ascoltiamo nell’Inno alla gioia di Beethoven.


I Magi si lasciano inquietare dalla stella e intuiscono che ha un significato più grande: «Dov’è colui che è nato? Abbiamo visto spuntare la sua stella» (Mt 2,2). Questa sana inquietudine nasce dal desiderio, parola che ha proprio a che fare con le stelle (in latino sidera).


Desiderare significa oggi tenere vivo il fuoco che arde in noi e ci spinge a cercare oltre l’immediato. Desiderare è accogliere la vita come un mistero che ci supera. Van Gogh scriveva che il bisogno di Dio lo spingeva a uscire di notte per dipingere le stelle.


Sì, perché Dio ci ha fatti così: impastati di desiderio, orientati verso le stelle. “Il viaggio della vita e il cammino della fede hanno bisogno di desiderio, di slancio interiore. A volte noi viviamo uno spirito di “parcheggio”… La crisi della fede, nella nostra vita e società, ha a che fare con la scomparsa del desiderio di Dio, con l’abitudine ad accontentarci di vivere alla giornata.


Ci siamo ripiegati troppo sulle mappe della terra e ci siamo scordati di alzare lo sguardo verso il Cielo; siamo sazi di tante cose, ma privi della nostalgia di ciò che ci manca. Nostalgia di Dio.” (papa Francesco).


Il rischio è che dentro di noi ci possa essere un Erode uccisore di bambini-sogni ancora in fasce: è quel cinismo, quel disprezzo, quell’arrendersi, quel pessimismo, che distruggono desideri e speranze.


Come fare? Leggiamo nel profeta Isaia: “Alza il capo e guarda”, cioè dal Cielo interpreta la vita, a partire da obiettivi alti. “Forse per questo Dio per firmare la sua promessa ad Abramo «lo condusse fuori e gli disse: guarda in cielo e conta le stelle» (Gen 15,5). Dio firma la sua promessa di vita con un cielo stellato.” (A. D’Avenia) .


Andiamo a “scuola” dai magi. Essi partono al sorgere della stella, ci insegnano cioè che bisogna sempre ripartire ogni giorno. Hanno l’infinita pazienza di ricominciare. “E quindi uscimmo a riveder le stelle”, ci invita Dante … come i magi mettiamoci in cammino.

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