Oggigiorno si sente spesso parlare di riciclo, ma questo tema per la Bibbia non è nuovo, a questo riguardo ha tanto da insegnarci.
Prendiamo la storia del re Davide dove leggiamo di come Dio indichi al profeta Samuele di scegliere Davide rispetto ai suoi fratelli grandi e grossi, anche se è il più piccolo e dall’aspetto gracile (cfr 1Sam 16,1-12).
Dice Dio di uno dei fratelli: “Non guardare al suo aspetto né alla sua alta statura. Io l’ho scartato, perché non conta quel che vede l’uomo: infatti l’uomo vede l’apparenza, ma il Signore vede il cuore”.
Già questo dovrebbe farci capire lo stile di Dio, ma in modo ancor più sorprendente la storia continua con il racconto di Davide e Golia, un brano conosciuto come fosse una fiaba dei Grimm: il piccolo che trionfa sul gigante.
La Bibbia racconta dei Filistei che in guerra contro gli Israeliti sfidano i loro rivali in un combattimento uno a uno: chi avesse vinto avrebbe vinto l’intera guerra. E mentre Golia, il guerriero filisteo, viene descritto con un aspetto che vuole creare terrore, di Davide si racconta come compaia nell’accampamento dei soldati di Israele quasi per caso, mandato dal padre per portare cibo ai 3 fratelli più grandi.
Golia quando lo vedrà lo deriderà: “Il Filisteo scrutava Davide e, quando lo vide bene, ne ebbe disprezzo, perché era un ragazzo, fulvo di capelli e di bell’aspetto” (1Sam 17,42), insomma più una “femminuccia” che un guerriero.
Non solo giovane ma pure ingenuo agli occhi del suo re, perché, sentito parlare di questa sfida, “Davide disse a Saul: «Il tuo servo andrà a combattere con questo Filisteo».
Saul rispose a Davide: «Tu non puoi andare contro questo Filisteo a combattere con lui: tu sei un ragazzo e costui è uomo d’armi fin dalla sua adolescenza».
Ma Davide disse a Saul: …«Il Signore che mi ha liberato dalle unghie del leone mi libererà anche dalle mani di questo Filisteo»” (cfr 1Sam 17,33-34).
La Bibbia in semplici battute ci fa capire come Davide conosca il cuore di Dio e di come sappia che Lui possa rovesciare la logica umana, facendo della debolezza una forza. E così Davide si fida e va contro Golia: “prese in mano la fionda e si avvicinò al Filisteo.
Davide disse al Filisteo: «Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con l’asta. Io vengo a te nel nome del Signore. Tutta questa moltitudine saprà che il Signore non salva per mezzo della spada». … Così Davide ebbe il sopravvento sul Filisteo con la fionda e con la pietra, colpì il Filisteo e l’uccise” (cfr 1Sam 17,40-51).
La logica dello scarto e la logica di Dio sono una questione di sguardo. Guardare le apparenze o vedere oltre, per cui nulla di noi è da buttare, nulla della nostra storia da cancellare, perché tutto, le fragilità e persino gli errori, Lui li ricicla in bene.
Direbbe San Paolo: “Quando sono debole è allora che sono forte” (2Cor 12,10). Ai Suoi occhi siamo e saremo sempre persone che sono e hanno qualcosa che vale. Perché Dio è artistico non solo come creatore, ma anche nel riciclo.
La pietra scartata dai costruttori è diventata testata d’angolo.