UN SALUTO A EMILIO PIETRELLI, DIRETTORE DELLA CARITAS DIOCESANA, MORTO IL 2 APRILE
Arrivava ogni mattina presto, puntuale, rassicurante, a volte anche un po’ simpaticamente scontata… era la notifica di un tuo WhatsApp con un piccolo pezzo del Vangelo del giorno, con l’invito a fissare lo sguardo su un aspetto particolare, con la proposta di guardare il Mondo con gli occhi di chi ha fede in Gesù Cristo.
Caro Emilio, abbiamo camminato insieme in Caritas per circa dieci anni. Una strada non battuta, fatta di salite, sentieri non segnati e anche tanta polvere; una strada in cui l’unica cosa che ci ha sempre restituito salvezza è stata la profonda custodia e cura che ci hai sempre invitato a mettere nelle relazioni.
Il metodo Caritas trova il suo compimento in tre verbi: Ascoltare, Osservare e Discernere e tu non hai solo provato a metterli in pratica, gli hai incarnati nella loro essenza più profonda.
Saper ascoltare non è mai stato per te una semplice concessione di uno spazio di parola per tutti i presenti ma il tuo ascolto è sempre stato costruzione di uno spazio di verità in cui poter dare valore alle singole persone e comporre significati nuovi nel rispetto di tutte le identità coinvolte.
Un ascolto rispettoso delle differenze, gentile e attento. Stare in ascolto per te ha sempre avuto il significato del farsi carico di un po’ del peso dell’altro, per farlo sentire più leggero durante il percorso della vita.
Saper osservare è sempre stato lo sguardo che ti ha spinto a vedere in qualsiasi cosa, almeno il 5% di buono. Lo dicevi della tua malattia, di cui ci hai insegnato sempre ad avere uno sguardo fiducioso, ce lo hai insegnato nel rapporto con Dio, nel quale hai sempre confidato e ci hai fatto sentire anche noi partecipi di un amore che tu sapevi cogliere anche nelle piccole cose.
Osservare per te è sempre stato il metodo grazie al quale hai visto ogni nostro singolo valore aggiunto e ci hai permesso di farlo fiorire, semplicemente innaffiando il prato ogni tanto, senza grandi protagonismi, solamente chiedendoci di far fruttare al meglio i nostri talenti.
Saper discernere, non è mai stato semplice per nessuno ma è proprio a questo punto, che emergevano forti, i tuoi punti di riferimento: la Fede, la Famiglia e le Relazioni Vere.
Guidato da queste tre cose hai condotto Caritas là dove il sentiero non era ancora battuto; con molta delicatezza e rispetto nei confronti di tutti, ma anche senza timore di portare avanti le decisioni più scomode.
La consapevolezza che anche quando le cose portavano a dover dire dei “no”, si poteva crescere, rielaborare e continuare a ricercare vie nuove, che tenessero conto di tutte le sensibilità dei presenti.
Emilio, ci ha lasciato la sera del 2 Aprile, dopo una lunga malattia ma soprattutto dopo una vita piena di relazioni e affetti; da quel giorno non arrivano più le sue notifiche su WhatsApp, ma i fiori che sono nati da questo silenzio stanno sbocciando ogni giorno di più.
Grazie Emilio, perché il miracolo della resurrezione è dentro di noi, attraverso l’esperienza che abbiamo fatto di te.