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Immagine del redattoreMichela Pagnini

Caritas e Giovani: una storia non scontata



Il mondo Caritas non è estraneo ai giovani: una delle esperienze più significative proposte ai giovani dai 18 ai 28 anni ogni anno è infatti quella del servizio civile. Esperienza estremamente ricca sotto molti punti di vista: dà l’opportunità di incontrare tanti giovani e avere con loro un’occasione di incontro e di relazione che aiuta a mantenere uno sguardo fresco sul mondo.


L’anno di Servizio Civile in corso è iniziato a maggio 2023 e sta per concludersi. Proprio il 18 e 19 aprile i giovani in servizio civile di tutte le Caritas diocesane delle Marche si sono ritrovati a Loreto per l’ultimo momento di formazione regionale.


Laura Paolini, responsabile del servizio civile per Caritas Marche e per Caritas Fano, può raccontarci come è andata questa ultima fase del percorso?


“La prima giornata del corso è stata dedicata a ripercorrere l’anno di servizio, valutandolo sia dal punto di vista emotivo che da quello delle competenze e capacità acquisite e di come queste possano essere spese in altri lavori e contesti. Ma non solo: ai giovani è stato chiesto anche di essere partecipi nella progettazione del Servizio Civile, con suggerimenti e proposte per il futuro.


Il secondo giorno invece è stato dedicato al tema del gruppo e alla capacità di lavorare insieme. I giovani hanno assistito al monologo “Alla scoperta del paradiso nelle viscere della terra”, che racconta la storia della scoperta delle grotte di Frasassi, effettuata proprio da un gruppo di giovanissimi che hanno saputo mettere insieme le loro capacità, fidarsi l’uno dell’altro e realizzare una scoperta eccezionale come quella delle grotte di Frasassi”.


Quali criticità e potenzialità dei giovani ha visto in questa particolare esperienza?


“Le criticità non mancano: è forte la percezione che i giovani siano sempre più spinti all’individualismo e alla competizione e meno al lavoro di gruppo. Inoltre hanno iniziato l’esperienza in 74, ma le varie difficoltà e storie personali hanno portato più di 30 giovani ad interrompere il servizio. Forse i tempi del servizio civile non sono più allineati con quelli dei giovani. Ma l’esperienza rimane valida.


Infatti in ogni ragazzo c’è stata una crescita personale non indifferente: chi nelle competenze, chi nella capacità di relazionarsi, chi nella consapevolezza dei propri limiti e delle proprie potenzialità. E anche da parte delle Caritas, non mancano le sfide: in particolare quella di riuscire veramente ad accogliere le idee dei giovani, a dargli spazio, ad ascoltarli e renderli davvero protagonisti in Caritas”.

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