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Immagine del redattoreAndrea Mancini

Calcio Sociale: un’Esperienza irrinunciabile



Il 27 luglio si è concluso ufficialmente il primo campionato di calcio sociale pesarese. A conquistare il titolo sono stati i componenti della squadra chiamata “Libertà” ma questa è paradossalmente la notizia meno importante.


Il calcio sociale nasce a Corviale (Roma) con Massimo Vallati da un sogno di salvezza e con l’obiettivo di non perdere l’immenso valore dei giovani e meno giovani coltivando il valore generato dalle relazioni umane. Giocare a calcio sociale significa partecipare a partite in campo, ma soprattutto a partite fuori dal campo.


I componenti delle squadre sono chiamati a vivere esperienze formative, relazionali e di cittadinanza attiva durante tutto l’anno, con alla base l’idea di conoscere, promuovere la vita e costruire un modo nuovo di vivere le relazioni.


A Pesaro tutto questo è partito dall’associazione “Out”, un gruppo di amici e folli sognatori, pieni di fiducia verso l’umano e convinti che la salvezza passi dalla cura delle relazioni e dal valore generato dalla diversità degli incontri. Dopo alcuni open day, in cui si sono sperimentate le partite di calcio sociale in campo; sport in cui le regole base del calcio sono “aggiustate” per permettere a persona dai 10 ai 99 anni di giocare insieme in modo equilibrato ma competitivo, è partito il vero e proprio campionato.


Circa 80 persone: bambini e bambine, ragazzi e ragazze, adulti e adulte con famiglie al seguito, sono passati per il campo sportivo del Vismara Calcio per sperimentarsi nel gioco del calcio, ma soprattutto per dare spazio a quella socialità che troppo spesso non ci accorgiamo di perdere lentamente nella nostra quotidianità, spesso frenetica.


Il campionato ha visto la partecipazione di quattro squadre: “Libertà”, “Pace”, “Giustizia” e “Fratellanza”. Quattro grandi temi della nostra Costituzione che hanno anche animato la riflessione fuori dal campo. I partecipanti al campionato si sono sfidati a colpi di teatro, dove hanno improvvisato una scena ispirata dal nome della propria squadra e anche sulle spiagge di Baia Flaminia dove prima dell’inizio della stagione balneare hanno raccolto più plastica possibile in una mattinata di trekking sociale.


Durante l’anno ci sono state anche altre proposte, come l’incontro con Don Mattia Ferrari, cappellano della nave Mediterranea, da sempre impegnata nel salvataggio delle vite di migranti naufraghi, un trekking socio-culturale nei sentieri del Monte San Bartolo passando per l’iscrizione a “Libera” con l’intensa stretta di mano tra Don Ciotti e Gabriele, il presidente di “Out”.


In un Mondo in cui tutto è connesso, “Out” attraverso il calcio sociale vuole spingere tutti, ma in modo particolare i tanti giovani che sono ancora alla ricerca di proposte nuove, interessanti e stimolanti a passare dalla connessione alla relazione, dallo scetticismo verso il futuro alla voglia di costruirlo attivamente, dall’individualismo proposto da molti adulti alla fraternità che fa crescere nella valorizzazione della diversità.


Dopo l’estate partirà sicuramente la seconda edizione del campionato, quello che non è certo è chi sarà protagonista di questa nuova avventura. Partecipare al campionato, alle partite in campo e fuori dal campo sono esperienze gratuite dove il rischio più grande e di ritornare a casa più ricchi di prima!


Per ricevere gli aggiornamenti si può consultare la pagina instagram @outpesaro.

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