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Immagine del redattoreFilippo Cordella

A cosa serve l’Acqua del Mare



Andiamo a fare una breve riflessione su quella che è una delle risorse più diffuse del pianeta e – contemporaneamente – una tra le più preziose: l’acqua. Infatti, nonostante i 3/4 della superficie terrestre siano ricoperti dall’acqua, solamente l’1% di essa è dolce (laghi, fiumi): insostituibile per la vita dell’uomo, indispensabile per la quasi totalità degli esseri viventi, animali e vegetali.


Acqua dolce, la cui domanda globale – per via di un uso eccessivo, della crescita della popolazione e dei cambiamenti climatici – sta inesorabilmente aumentando (solo da inizio 2000 è sestuplicata) provocando un progressivo ed allarmante esaurimento delle riserve.


Ed è proprio in questo scenario che si cela una grande opportunità per chi decidesse di investire una frazione delle proprie disponibilità finanziarie in quelle aziende che gestiscono servizi di purificazione e trattamento delle acque, che forniscono acqua potabile, che sviluppano tecnologie innovative per il risparmio e l’efficienza idrica (come i sistemi di irrigazione intelligenti nell’agricoltura o di riciclaggio nei processi industriali).


Importante evidenziare che investire in questo settore:


1) non significherebbe solo cercare un ritorno economico ma anche, e soprattutto, contribuire a costruire un futuro sostenibile per le nuove generazioni.


2) sarebbe da fare solo nel rispetto delle seguenti regole: - solo se si abbia già in portafoglio uno “zoccolo duro” di equity multisettoriale internazionale; - solo per una frazione (indicativamente un 10%) di questo “zoccolo duro”; - evitando assolutamente l’acquisto diretto di azioni di singole società, cosa che esporrebbe pesantemente al rischio di subire perdite non recuperabili qualora anche solo una delle aziende in portafoglio (che per motivi pratici non potrebbero essere più di 4 o 5) dovesse essere costretta, un domani, a “chiudere i battenti”; - utilizzando esclusivamente strumenti di risparmio gestito (etf, fondi, sicav, gestioni patrimoniali) che permetterebbero di diversificare l’importo nelle 50-60 migliori società operanti nel settore “acqua” a livello internazionale: azioni selezionate, analizzate, monitorate, gestite 24 ore al giorno dai team di analisti delle diverse società di investimento;


in questo modo eventuali problemi economici/patrimoniali che dovessero interessare qualcuna delle società detenute all’interno dello strumento di risparmio gestito non avrebbero conseguenze sul rendimento del portafoglio.


A sostegno di questa riflessione riporto, qui di seguito, il grafico di uno dei prodotti di risparmio gestito disponibili sul mercato sul settore “acqua” (linea sottile viola) a confronto con l’andamento registrato dai mercati azionari internazionali (linea in grassetto arancione).


Niente male, vero? E viste le prospettive del settore, il futuro potrebbe continuare a riservare buone soddisfazioni agli investitori.




E chiudiamo con un po’ di divulgazione scientifica su mari ed oceani che rappresentano il rimanente 99% dell’acqua esistente sul pianeta. Un’acqua con una salinità media di circa 35 grammi per litro per via di processi naturali che si sviluppano da milioni di anni:


1) l’acqua piovana erode le rocce, liberando sali minerali che vengono poi trasportati dai fiumi fino ai mari;


2) i vulcani sottomarini e le bocche idrotermali (fessure sul fondo dell’oceano) rilasciano ulteriori minerali nell’acqua;


3) quando l’acqua del mare evapora, i sali rimangono nell’acqua concentrandosi sempre di più. Un’infinita quantità di acqua – quella di mari ed oceani - che in pratica …. “serve solo per salare le acciughe” !

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